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COMITATO SPONTANEO CITTADINO PER L'URGENTE SCIOGLIMENTO DELLA SOCIETA' MISTA PORTO TURISTICO LEUCA : FERNANDO PETRACCA, SALVATORE SCHINA, MARINO COSIMO, WALTER PETESE, ROCCO CATALDI.,ADERISCI ANCHE TU ...
Mafia a
Parabita. Il sindaco: “Prefetto mai risposto”. E Igeco impera.
Date:
febbraio 19, 2017
Per l’ex primo cittadino di Parabita lo
scioglimento del Comune per mafia è una ripulitura di facciata che non intacca
un apparato politico-economico ben più radicato
di Marilù
Mastrogiovanni
Alfredo Cacciapaglia, sindaco di
Parabita, comune sciolto per mafia due giorni fa, denuncia di essere stato
lasciato solo.
In solitudine, dice, ha cercato di combattere il
sistema del malaffare nella gestione della raccolta rifiuti.
L’infiltrazione della sacra corona unita nella Igeco, la
ditta che da anni, in proroga, gestisce il servizio rifiuti, è uno dei tasselli
che compongono il mosaico a tinte fosche incartato nella relazione inviata dal
prefetto Claudio Palomba al Ministero dell’Interno perché si esprimesse sullo
scioglimento del consiglio comunale.
L’ex primo cittadino lancia accuse pesanti: l’assenza delle
Istituzioni di fronte alle sue dettagliate denunce, l’assenza del Prefetto,
l’esistenza di un apparato politico-economico che ha interesse a mantenere lo
status quo, facendo una ripulitura di facciata.
Di certo c’è che Igeco è stata già recentemente travolta
dallo scioglimento per mafia di un altro comune, Cellino San Marco, dove
gestiva il servizio raccolta rifiuti. Il proprietario, Tommaso Ricchiuto di
Castrignano del Capo, fu arrestato (nell’ultima volta in ordine di tempo) per
una storia di mazzette, corruzione e mafia e accettò il rito abbreviato. Ma,
cambiando i vertici, Igeco è rimasta sempre in sella, vincendo appalti e
continuando a gestire, in proroghe pluriennali contro legge, il servizio
racconta rifiuti di mezzo Salento.
Sindaco, se lo aspettava?
No.
Perché secondo lei hanno deciso per
lo scioglimento?
Non lo so, veglio aspettare di leggere le motivazioni prima
di esprimermi.
Ma il suo vicesindaco secondo gli inquirenti è stato eletto
con i voti della sacra corona. In questo lei ha responsabilità politiche o no?
Quantomeno per non essersene accorto e non aver vigilato.
Quando gli esponenti della sacra corona sono stati assunti
nella ditta Igeco, io non ero né sindaco né consigliere comunale. Quindi si
tratta di fatti passati che non hanno nulla a che vedere con la mia
amministrazione. Io sono diventato sindaco il 31 marzo 2010 e questi già
lavoravano alle dipendenze di Igeco. Bisogna chiederlo ad altri, non a me.
C’è n’è però un altro, assunto quando
lei era sindaco.
Si tratta di un nipote del Mercuri, ora in carcere. Ma io non
avevo idea di chi fosse, non è che ce l’hanno scritto in faccia che sono
affiliati…io l’ho saputo dalle indagini degli inquirenti. Come sindaco non vado
a chiedere assunzioni in giro, né vado a controllare chi siano i dipendenti
delle ditte che lavorano per il Comune. Sicuramente era mio compito vigilare se
fossi stato messo nelle condizioni di farlo. Se qualcuno delle Istituzioni
m’avesse comunicato “attento che questi sono affiliati”. Ma se nessuno
controlla…
Ma guardi che è una situazione risaputa. Igeco, non solo da
lavoro ai mafiosi, ma è in regime di proroga da anni. E dal sistema della
proroghe fuori legge, ci guadagna sempre e ci sta guadagnando. Il Tacco
denuncia da due anni questo malaffare. Come è possibile che non siate riusciti
a fermare questo sistema?
Io l’ho fatto fino ad un giorno fa. Io ho combattuto questo
sistema, questo scempio. Però ci sono delle responsabilità istituzionali sulle
quali chi di dovere deve intervenire. Io la mia battaglia l’ho fatta, ne sono
uscito sconfitto.
E cioè quali sono le responsabilità
istituzionali?
Io ho avvertito per tempo il prefetto dott. Claudio Palomba e
la Regione, che chi voleva bloccare il bando dell’Aro9 (e cioè il presidente
dell’Aro9, sindaco di Casarano Gianni Stefàno, ndr) favoriva il perpetuarsi
dello scempio del sistema delle proroghe. Il silenzio mi pare che sia una delle
risposte più eloquenti che mi sia pervenuta.
Cioè non hanno mai risposto alle sue
segnalazioni sull’illegalità del sistema delle proroghe?
Nessuno mi ha risposto se non l’assessore regionale
Santorsola, perché sollecitato dall’interrogazione del M5S. Santorsola mi ha
risposto dandomi ragione. Ho denunciato all’Anac, che si è espressa
successivamente alla mia denuncia e dandomi ragione.
Ho denunciato in tutte le sedi ma evidentemente c’è un
qualcosa in questo meccanismo…c’è una lotta di potere di cui evidentemente io
sono vittima. Più che di potere, è una lotta di apparati politico-economici.
C’è un apparato politico-economico
che ha stritolato la sua Amministrazione, questo mi sta dicendo?
Sto dicendo che evidentemente c’è qualcosa che non va, se il
Comune viene sciolto per mafia e Igeco lavora in proroga, contro legge, in
tutti i Comuni. Ora ha vinto anche il bando-rifiuti fatto da Matino-Parabita in
attesa di quello dell’Aro9, che io avevo fatto e che il sindaco di Casarano ha
revocato, lasciando in proroga il servizio a Igeco. Io ho fatto le mie
battaglie e devo prendere atto della debolezza di un sindaco di paese che
evidentemente non può bloccare un meccanismo più grande di lui. Quando alte
Istituzioni non mi hanno ascoltato o addirittura non hanno fatto nulla, che
cosa devo pensare? Ora l’Aro9 ha ulteriormente prorogato i termini della gara…
Come si sente ora?
Arrabbiato
ma sereno. Come chi ha la coscienza pulita.
Che cosa farete?
Aspetteremo
le motivazioni per valutare l’impugnazione del decreto. Perché sia ristabilita
la verità.
Ma Igeco comunque continua a
raccogliere i rifiuti per Parabita?
Si.
E questo non è un controsenso?
HO capito, ma io non ho il potere di dare l’interdittiva
antimafia. Dovrebbe darla il prefetto, se ci sono le condizioni. Ma forse fa
molto comodo mantenere questo status quo. Fa molto comodo
Fonte : http://www.iltaccoditalia.info/2017/02/19/mafia-a-parabita-il-sindaco-prefetto-mai-risposto-igeco-impera/
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